Essere in tinta, intonata, che se ci hai le scarpe nere non puoi avere una borsa marrone, e il rosso non va bene col verde, e le righe sono carine solo sulle tinte unite, e così via… è una vera fissazione di famiglia, ma anche una tradizione molto molto italiana. Vestirsi bene in Italia era un’arte nazionale alla quale si dedicava moltissimo tempo nell’educazione di una bambina. Il solo giro per negozi con mamma prendeva tanti pomeriggi. Va aggiunto che alla mancanza cronica di disponibilità finanziarie doveva seguire, oltre ai sospiri del tipo: “quello-non-possiamo-permettercelo-perché-troppo-caro”, un’attenta considerazione cui seguiva, infine una soluzione economica e creativa. Se si usano i fiori messi sul tailleur, allora mi ricordo che nella scatola in soffitta ce n’erano e ne avanzano ancora di bellissimi e neri, ereditati dalla zia Carola, potrebbero stare benissimo sulla giacca dell’anno scorso, se quest’anno si usa tanto il viola, perché non tingere in viola e dintorni tutte quella camicie bianche che non portiamo più?.
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